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C'erano un insegnante, un saltimbanco e un cicerone...




...no, non è l'inizio di una barzelletta.

Quante volte ho partecipato a riunioni pensando di aver sbagliato posto, di essere incappato per errore in un incontro di assistenti sociali o, peggio, di guide turistiche, forse di animatori!

Bisogna 'far fare qualcosa' agli studenti ... come se studiare non bastasse.

Ma soprattutto bisogna dimostrare di essere bravi insegnanti. Come? Non facendoli. Cioè, non insegnando. Tutto ciò potrebbe stupire chi non s'intende di scuola, ma l'insegnante che si limita a insegnare - e lo fa bene - non è un buon insegnante. Il buon insegnante è quello in tutt'altre faccende affaccendato: concorsi, uscite, progetti, visite... tutto ciò che dà 'visibilità' e conferisce quell'alone di affaccendamento tipico del bravo docente.

Passare un anno a vincere concorsi, a progettare - che so - la costruzione di una palafitta o di un dinosauro in cartapesta, dà più visibilità e lustro che trascorrerlo a capire Pascoli o la filosofia di Schopenhauer, trasmettendola agli studenti con la stessa passione con la quale la si è amata. Ma forse questo fuoco nel cuore del docente Medio non si è mai acceso.

L'anomalia mi pare esistere solo nella scuola e come tante altre contribuisce ad azzerare il prestigio sociale dell'insegnante. Nessuno pensa che un buon avvocato debba saper progettare un tribunale, che un medico esperto debba essere un abile rappresentante farmaceutico o che un giudice capace debba essere un grande latinista, ma si è diffusa la pessima idea, proprio a partire dalla scuola stessa,  che un insegnante, per essere bravo, debba saper fare l'animatore e la guida turistica.

La sorte però ha voluto che questo Docente Mediamente Indaffarato non riesca mai a far breccia nell'animo dei suoi studenti. Una delle cose che ho imparato negli anni è che la persona gretta è anche un insegnante gretto, e l'insegnante gretto può trasmettere solo grettezza. La Medietà del Docente Medio, che si ritiene l'incarnazione del Verbo del Vero Insegnante ma è solo un pusillanime (ha cioè un'anima piccina), sarà in eterno la sua condanna. Per quante capriole e giravolte possa mettersi a fare, egli sarà ammirato dagli altri Medii e osannato dai Dirigenti, ma non scalfirà mai l'animo dei propri studenti nei quali, scialbo e mediocre com'è, non lascerà ricordo alcuno.



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